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venerdì 2 ottobre 2015

Aeroporto di Fiumicino e Alitalia - Parte I

Dopo qualche giorno di assenza eccomi qui pronta a raccontarvi tante altre storie e, ahimè, tante altre disavventure!
Dopo un anno di lavoro, mal retribuito e insano, mi sono concessa una piccola vacanza: poco più di una settimana all'estero!
Sarebbe tutto normale se non fosse per l'Aeroporto di Fiumicino e per la nostra amata compagnia di bandiera!
Premetto che lo spirito patriottico mi spinge sempre ad acquistare prodotti italiani e tra questi includo, naturalmente, anche i biglietti aerei!
Dopo mesi di intense ricerche su vari siti internet, ho prenotato il mio soggiorno all'estero cercando naturalmente di rientrare nel mio limitatissimo budget.
La meta scelta è stata l'Irlanda, non raggiungibile dall'aeroporto a me più vicino con delle compagnie law-cost, così avendo una carta di credito Alitalia che consente l'accumulo di miglia a ogni acquisto, ho scelto  di prenotare con Alitalia decurtando dall'importo dei biglietti uno sconto ottenuto attraverso l'accumulo di miglia.
Per chi non lo sapesse, Alitalia consente di effettuare una sorta di raccolta punti che chiama miglia, al raggiungimento di una soglia minima prevista si ottengono o confort sui viaggi effettuati prenotando attraverso la compagnia stessa o sconti (io scelgo sempre sconti).
Purtroppo prenotare un volo fino a Dublino con Alitalia non prevedeva alcun tipo di agevolazione, per cui per ottenere gli sconti ho scelto di fare la tratta fino a Londra e da Heatrow prendere un volo di British Airways per Belfast. E' stato un viaggio un po' articolato, ma credetemi ho risparmiato almeno la metà!
L'idea era di vedere un po' l'Irlanda, così non mi è dispiaciuto affatto arrivare a Belfast, sono rimasta un paio di giorni e poi in treno ho raggiunto Dublino dove sono rimasta altri sei giorni e poi con la compagnia di bandiera irlandese Aerlingus ho raggiunto Londra.
La capitale inglese è sempre un bel vedere e cogliendo l'opportunità di avere un biglietto aereo a prezzo contenuto per giorno 1 ottobre mi sono trattenuta una notte e sono paritta con Alitalia l'indomani.
Del soggiorno irlandese vi parlero più in là, oggi mi voglio soffermare sulle tante allegre vicissitudini legate allo scalo romano e alla nostra compagnia di bandiera che accende davvero l'orgoglio di essere italiani!
Come tutti saprete l'Inghilterra è considerata fuori dall'Europa, per cui l'aeroporto di Fiumicino accoglie i viaggiatori provenienti dal Resgno Unito nella  parte dell'aeroporto dedicata ai voli esteri.
Non so se vi è mai capitato di atterrare a Fiumicino con un volo proveniente da un paese al di fuori dell'Europa... se avete la fortuna di non avere esperienza in merito vi illumino io: appena arrivati i viaggiatori vengono sottoposti nuovamente ai controlli di sicurezza!
Non sto scherzando, so che sembra una barzelletta, ma è così!
Un viaggiatore scende da un aereo su cui è stato imbarcato dopo aver fatto i controlli di sicurezza e si trova a doverli ripetere...
Mi sorge un dubbio: In Italia siamo più bravi a fare i controlli di sicurezza o all'estero (secondo le autorità italiane) non sono in grado di farli in maniera corretta?
Davvero non capisco il senso...
La cosa più bella è la genialità di alcuni operatori dell'aeroporto di Fiumicino che oltre a vigilare sui controlli di sicurezza chiedono addirittura di visionare i biglietti aerei con cui all'estero i viaggiatori sono stati imbarcati!
Bisognerebbe filmare l'espressione sul volto dei viaggiatori che giungono nel nostro paese dopo ore di viaggio. Questi poveri malcapitati si trovano davanti degli operatori che in un inglese maccheronico e stentano chiedono l'esibizione del biglietto con cui sono stati imbarcati. All'inizio tutti ripetono la domanda che è stata posta con aria incredula, poi si guardano intorno e alla fine esibiscono il biglietto...
Sono stata in tantissimi aeroporti, ma in nessun altro nel mondo ho dovuto ripetere i controlli di sicurezza o mostrare il biglietto con cui ero stata imbarcata (parlo di aeroporti internazionali come il JFK di N.Y, l'aeroporto di Los Angeles, di San Francisco, di Washington, di Orlando in Florida, ecc.).
La cosa più sconcertante è che dopo aver ripetuto ogni tipo di controllo di sicurezza i viaggiatori vengono lasciati allo sbaraglio, così vedi persone che vagano per il terminal con lo sguardo rivolto verso ogni tipo di cartellone in cerca di un'indicazione che possa suggerire il percorso da effettuare per giungere a destinazione.
Il percorso corretto è altrettanto inquietante: si passa da altri operatori che controllano il passaporto e poi si percorre dei piccoli corridoi che conducono a degli autobus che collegano il terminal dei voli inernazionali non europei a quello in cui transitano tutti i viaggiatori diretti verso mete europee o italiane.
Quindi, riepilogando, se arrivate da un paese non europeo l'iter è questo:
- controllo di sicurezza
-controllo biglietto con cui si è stati imbarcati all'estero
-controllo passaporto
-lungo corridoio e autobus
Quando con l'autobus si arriva finalmente al terminal per così dire "europeo" si notano scene di panico, perchè ad accogliere i viaggiatori non c'è nessuno, solo due tabelloni e i bagni!
Allora tutti accalcati ai tabelloni si cerca di capire dove bisogna recarsi per prendere il volo successivo e subito dopo inizia la corsa e la rissa per i bagni o per i gate.
Ieri vedevo gente correre da un luogo all'altro come pazzi per non perdere le coincidenze, vi giuro in nessun altro posto succede, mai visto nulla del genere nel mondo civilizzato!

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