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giovedì 22 ottobre 2015

Il matrimonio e Le spose di Giò

Se seguite con regolarità il mio blog, vi sarete sicuramente accorti che per qualche giorno non ho scritto nuovi pezzi, il motivo sarà noto a tutti... Oggi riprendo...
Non si tratta di mancanza di ispirazione, ma di semplice e puro rispetto nei confronti dei miei lettori,  mi sentivo troppo triste e la tristezza non è mai una buona amica!
Sabato sera sono uscita con degli amici e chiacchierando ho scoperto che ci sono persone che a distanza di 3 anni sono ancora turbati dal mio matrimonio.
Non sono una principessa e non ho fatto nozze principesche, ho semplicemente scelto ciò che ritenevo più in linea con i miei gusti e con quello dei miei invitati.
Non so se siete mai stati a un matrimonio nel Sud Italia, ma sono davvero un po' diversi da quelli del Nord e sicuramente molto diversi da quelli celebrati nel resto del mondo.
Avete mai visto il film "Il mio grosso grasso matrimonio greco"?
La maggior parte dei matrimoni nel Sud Italia si svolge esattamente in quel modo e con la stessa quantità di cibo!
Sembra che si debba mangiare fine a ridursi in fin di vita e quando finalmente arriva il momento della torta, già senti che in cucina preparano l'aglio per fare la spaghettata di mezzanotte e i panini per gli spuntini tra una tarantella e l'altra!
Si risparmia una vita per fare un matrimonio sfarzoso e oserei dire anche a tratti pittoresco!
L'attenzione di tutti è concentrato sulla sposa che nella maggior parte dei casi compare in un trionfo di perle, pietre, cristalli, pizzi e merletti. Il volto è cosparso di ogni tipo di trucco e al collo e nei capelli c'è ogni tipo di grosso brillante rigorosamente dorato.
Chi mi conosce sa che sono una persona molto semplice e molto semplici sono i miei gusti.
Ho convissuto 12 anni con quello che poi è diventato mio marito, per cui mi sembrava del tutto inappropriato arrivare all'altare in abito bianco, così ho scelto un abito semplice e colorato, nello specifico rosa chiaro.
Non amo pizzi e merletti, così da sempre sognavo di indossare un abito liscio, che non avesse alcun tipo di applicazione, un abito di quelli che fin da bambina avevo ammirato sulle riviste di abiti da sposa.
Ho iniziato a lavorare a 12 anni in un negozio di bomboniere, la mia mansione era comporre i veli con i confetti. Nel negozio c'erano sempre riviste di bomboniere e di abiti da sposa, così m'incantavo a guardare degli abiti semplici e incredibilmente romantici: gli abiti di Le spose di Giò.
Sono abiti un po' diversi, lontani dallo stile prediletto dalla maggior parte delle spose, ma io li ho sempre adorati, così quando è venuto anche per me il momento di convolare a nozze, ho deciso di indossarne uno.
Mi sono sposata a 33 anni, quindi avevo da parte 21 anni di faticosi risparmi, avevo contribuito alle spese per sostenere i miei studi universitari, avevo pagato un master e una permanenza annuale in una città del Nord Italia, ma i soldi per l'abito che sin da bambina avevo sognato li avevo e sapevo che lo avrei comprato.
Alla fine, mia madre si offrì di regalarmelo, così con i miei risparmi pagai il ristorante, ma su quello mi soffermerò in un secondo momento, per quello dovrò scrivere almeno un paio di pezzi!
Tornando al mio abito, non penso di averne mai visto uno che mi fosse piaciuto più di quello e a quanto pare è piaciuto anche a qualc'un altro visto che dopo 3 anni non manca occasione di criticarmi e di criticarlo!
Ci sono persone che non riescono a vivere con il pensiero che qualcuno possa aver fatto qualcosa di non convenzionale che abbia potuto attirare l'interesse o l'attenzione di qualcuno.
Ci sono persone che sono invidiose croniche, sono malate di "fatti altrui" e non mancano occasione per criticare e fare a pezzi tutto quello che non hanno il buon gusto di apprezzare semplicemente.
Con il tempo mi sono resa conto che questo genere di persone appartiene alla categoria che mio nonno definiva "le pezzenti arricchite"!
Mio nonno era un contadino, uno di quelli che aveva fatto la guerra, uno di quelli che aveva visto morire un fratello in guerra. Era il secondo di ben 16 figli, era cresciuto senza padre e senza istruzione, ma sapeva leggere e scrivere e aveva una sorta di venerazione per la scuola e per i libri.
Ricordo che diceva sempre "Leggete e imparate quello che è scritto sui libri e poi battetevi per i vosti diritti".
Ma non divaghiamo, sebbene parlare di lui mi riempie sempre il cuore di gioia.
Tornando a quelli che lui definiva "i pezzenti arricchiti", posso dire con estrema sincerità che sono quelle persone che sono cresciute come lui nella miseria, ma che per un motivo o per un altro sono riusciti ad avere un piccolo riscatto sociale (generalmente hanno sposato persone facoltose e sicuramente non per amore), così rinnegano le loro umili origini e si atteggiano a padroni del mondo.
Di persone del genere ne ho conosciute e ne conosco tante, alcune sono diventate persino, mio malgrado, parenti e vi posso garantire che non è piacevole stare in loro compagnia!
Sono nipote di 4 contadini e sono fiera e orgogliosa di esserlo, sono una persona che ha studiato con tanti sacrifici, che vive lavorando onestamente e che crede ancora in quei valori che purtroppo oggi sono condivisi da pochi.
Non credo che il mio abito da sposa potesse essere considerato migliore o peggiore di altri, era solo un vestito che rispecchiava i miei gusti, ma per qualcuno ha significato altro...
Se devo essere sincera, conoscendo la cattiveria della persona che non ha risparmiato in questi 3 anni critiche, suppongo abbia significato qualcosa che da nubile non ha potuto avere e che da sposata con il "pollo di turno" avrebbe voluto e potuto avere!
Mi fanno pena queste persone, provo pietà per la loro stupidità e soprattutto per la loro ipocrisia, perchè quelle stesse persone che nutrono una sorta di invidia incondizionata e infinita verso chiunque, sono spesso le stesse che poi trovi in chiesa la domenica a battersi il petto o peggio ancora a sfoggiare i costosi e griffati abiti nuovi...
 
 
 


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