Translate

lunedì 27 giugno 2016

Il premio nobel per l'economia evidenzia il fallimento dell'euro a causa dello strapotere tedesco

Già due anni fa Josip Stiglitz aveva annunciato che l'Euro era un fallimento a causa delle politiche tedesche e oggi alla luce di ciò che sta accadendo sui mercati mondiali e dopo la famigerata Brexit, ne abbiamo le prove tangibili!
Anche Fazio ex Governatore della Banca d'Italia dimostra come l'euro stia inevitabilmente trascinando l'Italia verso un baratro.
La Germania dal canto suo tiene le file di un'Unione Europea che ormai dirige da sola, dopo l'imminente uscita della Gran Bretagna e nonostante Renzi e Hollande facciano molte chiacchiere, lo strapotere della Merkel è indiscusso!
Stiglitz ha analizzato attentamente la questione europea e fa notare come il comportamento scorretto dei tedeschi pregiudichi l'intera economia. Il premio nobel afferma che la Germania mette da parte ogni anno 300 miliardi di euro, lasciando tutti gli altri paesi in deflazione e questo li proietta verso una bassa crescita e inevitabilmente verso la disoccupazione. Se la Germania non rimette in circolo quei 300 milioni di euro, il pluripremiato economista, afferma che non c'è futuro né per l'Europa, né per l'euro.
La Gran Bretagna ha senz'altro inteso il problema e rimettendo al popolo la decisione sul futuro economico del paese ha scelto di abbandonare questa nave che affonda!
E l'Italia? Il nostro paese e il nostro Presidente del Consiglio continuano a sperare di far parte di qualcosa di grande e mentre Renzi si preoccupa di regalare la maglia della Fiorentina Calcio alla cancelliera, la Polizia di Stato italiana acquista come auto di servizio delle Renaut e non delle auto italiane!
L'economia italiana va a rotoli, non abbiamo posti di lavoro perchè le nostre fabbriche chiudono e si trasferiscono all'estero e noi imperterriti continuiamo a comprare prodotti stranieri anziché incrementare il Made in Italy!
La settimana scorsa anche il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha criticato la politica tedesca, infatti il persistente surplus della Germania nel saldo con l'estero è una delle principali cause dei tassi bassi. Naturalmente la Germania guadagna ancora di più da questa situazione perché grazie ai tassi bassi l'euro è stato svalutato e con una svalutazione della moneta i prodotti tedeschi sono più competitivi sul mercato internazionale e fuori dall'Eurozona.
Insistendo con austerità durante la crisi dell'Eurozona, e non aumentando la spesa per investimenti in patria, Berlino ha contribuito in modo decisivo a deprimere la domanda aggregata, sia nei confini nazionali che in quelli dell'intera Europa.
Ancora una volta il premio nobel per l'economia, Stiglitz, sottolinea la responsabilità tedesca in questa grossa crisi che sta mettendo in ginocchio i paesi dell'Unione Europea e lo fa affermando che "Il vero problema dell'Eurozona è la Germania, non la Grecia!"
In teoria una soluzione ci sarebbe per uscire da questa crisi e sarebbe davvero semplice: Berlino dovrebbe tagliare le tasse e aumentare la spesa per gli investimenti. La Germania ha i margini per compiere questa manovra, ma purtroppo non ha nessuna intenzione di muoversi in questo senso perché la regola del pareggio di bilancio lo impedisce.
La conseguenza del loro assurdo comportamento è che fino a quando la Germania resterà nell'euro, gli squilibri non potranno essere corretti.
Quanto tempo impiegherà l'Italia a capire che bisogna fare qualcosa di concreto per non precipitare più in basso di quanto ormai non sia?
Con l'uscita della Gran Bretagna dall'euro, la Germani acquisterà ancora più potere all'interno dell'Unione e se già l'economia europea stava soffocando grazie alle loro mosse deleterie, ancor di più pagheremo le conseguenze del loro assurdo e ingiustificato strapotere.
Sveglia Italia, sveglia popolo italiano, la Germania ci ha portato alla miseria con Hitler durante la seconda guerra mondiale e ora ci sta distruggendo con la Merkel in questa assurda Unione Europea che a dire il vero sembra più una Unione Tedesca!


Nessun commento:

Posta un commento